Erica sempre in pista
Fa la camionista
Donna coraggiosa
Donna generosa
Erica è una camionista, ha quarant'anni, ha un cane lupo di nome Rango e abita a Marghera; di solito trasporta merci a Palermo e in Sicilia in genere.
Un giorno, al lavoro le viene commissionato un trasporto di cibo ai bambini poveri dell'Afghanistan. Deve partire immediatamente!
Dopo molti giorni di viaggio, Erica supera Nalchik, città russa. Arriva a Teheran, Iran, e si prepara per la notte. Parcheggia in un'area di sosta, isolata, desolata e senza servizi. Cena con del cibo inscatola e poi, sfinita, si corica nel letto che c'è nelle cabine del camion.
In piena notte, due terroristi cercano di rubare la merce che è caricata nel camion, pensando ci siano armi. Mentre uno tiene la jeep pronta per la fuga, l'altro cerca di scassinare la portiera del camion; Rango , il cane, si sveglia e con un balzo lo raggiunge e lo caccia, Erica si sveglia a sua volta, e capisce subito cosa è successo, mette in moto il camion e sfreccia via. Dopo alcuni chilometri, da lontano, vede la terra saltare in aria, allora accelera, ma entra in un campo minato perchè non c‘è altra via.
Riesce a superare il campo, che per fortuna è stato sminato. Erica entra in Afghanistan. Trova subito un blocco di carro armati che le controllano il carico, vedendo che è cibo la lasciano andare.
Dopo giorni e giorni di viaggio arriva a Kabul, capitale dell'Afghanistan.
Si reca subito alla casa dei bambini poveri. Percorrendo le strade della città, incontra soldati che sparavano alla gente, persone ferite, bambini piangenti e soli.
Giunta a destinazione non sopporta l'idea di lasciare da soli, in un luogo così terribile, dei bambini.
Prende i bambini, li carica sul camion e scappa via. Nel viaggio i bambini giocano con il cane e vedono per la prima volta la felicità. Arrivando a Hamadan trova di nuovo i carro armati che non la lasciano passare.
Lei, conoscendo un po' di iraniano, riesce a spiegarsi, sostenendo che vuole salvare i bambini, allora i soldati si offrono di aiutarla.
Riesce ad arrivare sana e salva in Italia con i bambini e da quel giorno viene ricordata per il suo coraggio e il suo gesto.
Il Presidente della Repubblica le diede una medaglia.