Con gli alunni della V C della scuola C. Battisti seguiamo un percorso che consigliamo a chi vuole conoscere la storia di Mestre attraverso le poche testimonianze che ci rimangono del suo passato.
"Abbiamo segnato in azzurro l'acqua del fiume che ancora oggi scorre visibilmente, mentre in nero le zone d'acqua che sono state interrate. In grigio, con delle frecce, è segnato il nostro tragitto.
Siamo partiti da scuola, abbiamo percorso via Dante, via Querini, abbiamo sostato in Piazzale Donatori di Sangue per osservare la villa Erizzo ed il piazzale dove nei primi anni del '900 si svolgeva il mercato delle bestie che si andavano ad abbeverare al pozzo di calle Legrenzi. Abbiamo percorso la calle e raggiunta via Poerio che abbiamo attraversato nel punto in cui un tempo c'era il famoso ponte della Campana. Abbiamo osservato il Duomo di S. Lorenzo e proseguito per la via C. Battisti e poi via Ospedale, vie che una volta si chiamavano via per il Castello. Arrivati di fronte all'ospedale Umberto Primo abbiamo immaginato al suo posto il Castelvecchio e abbiamo camminato per la via A. da Mestre in modo da raggiungere la via Circonvallazione che abbiamo attraversato per andare a vedere il corso del fiume Marzenego , ramo sud; siamo giunti fino a dove il fiume è stato coperto. Quindi abbiamo camminato lungo la Riviera XX settembre immaginando che al posto dell'asfalto ci fosse ancora l'acqua; così siamo ritornati in via Poerio e l'abbiamo percorsa tutta fino a piazza xxvii Ottobre, meglio conosciuta come piazza Barche, dove abbiamo osservato il punto in cui un tempo arrivava il canal Salso. Ritornati indietro siamo passati di fianco al Centro Barche e siamo andati a vedere dove l'acqua del Marzenego riaffiora (dietro il mercato del pesce) ed abbiamo raggiunto, in via Pio X la zona di confluenza dei due rami del fiume. Abbiamo proseguito per via Pio X e per continuare a costeggiare il fiume, in questo caso il ramo nord, abbiamo camminato lungo il corso Magellano e raggiunto la via Pescheria Vecchia. Quindi siamo sbucati in Piazza Ferretto, all'altezza del ponte delle Erbe. Da qui è stato possibile vedere i resti delle antiche mura del Castelnuovo. Abbiamo immaginato di attraversare la porta della Loza, quella che nel medioevo univa la Torre delle Ore con Ca' de Musto (sede dell'attuale Cassa di Risparmio di Venezia) e usciti ancora una volta in via Pio X, quindi abbiamo svoltato a destra e attraversato la strada per percorrere la via Giordano Bruno, dove un tempo c'erano le mura, ancora visibili dall'entrata del teatro della Murata. Dopo aver incrociato la calle del Gambero che congiunge la via G. Bruno con via Palazzo, siamo giunti in via Torre Belfredo dove sulla pavimentazione stradale ci sono i segni della porta Torre Belfredo. Siamo entrati nei giardini adiacenti per andare a vedere da vicino una torre oggi adibita ad abitazione. Usciti abbiamo osservato che calle de Lena è in salita perché le mura erano state costruite su degli spalti purché sembrassero più alte e poi il tour è proseguito proprio in via Spalti per andare a vedere la torre esagonale Moza, anch'essa adibita ad abitazione. Quindi siamo ritornati indietro per il viale Garibaldi, che nel medioevo non esisteva. Raggiunto il Municipio, un tempo sede del Palazzo del Podestà, abbiamo visto la via Palazzo ma abbiamo proceduto per via S. Girolamo e abbiamo immaginato i tre ponti che attraversavano il rio di S. Girolamo, prima che venisse interrato. Così abbiamo raggiunto di nuovo la torre delle Ore e proseguito per via Einaudi, fino ad arrivare alla via Castelvecchio, toponimo che testimonia la presenza di una strada che un tempo portava al vecchio castello. Quindi siamo ritornati attraversando i giardini, fiancheggiando il corso nord del fiume e osservando dal canale che è ancora visibile il ponte Castelvecchio che portava all'entrata del castello; siamo passati dietro il Candiani e attraverso via Manin ci siamo ricongiunti alla Piazza Ferretto e l'abbiamo percorsa tutta per ritornare in via Poerio e da lì procedere a ritroso verso scuola".