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Asilo Infantile - Scuola Materna - Scuola dell'Infanzia
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Breve excursus storico della storia della Scuola dell'Infanzia in Italia

 

La creazione di asili per l'infanzia nasce ai primi dell'800, assumendo la veste di servizio socio-assistenziale per i figli della popolazione impegnata in attività produttive (sale di custodia); questa proto scuola materna è ancora lontana da principi educativi.

Ferrante APORTI mira, per la prima volta, anche alla formazione intellettuale, fisica, morale dei bambini.

Nel 1888 si applicò il metodo froebeliano all'educazione dei bambini: tale metodo proponeva progetti pedegogici legati ad un'immagine del bambino più positiva, nella quale la spontaneità e la libertà erano viste come presupposti fondamentali per l'apprendimento: nascono i Giardini d'Infanzia.

I Giardini d'infanzia si diffusero in Italia grazie a PICK, che nel 1871 apre un asilo anche a Venezia.

Nel 1895 le sorelle AGAZZI aprono la loro prima Scuola Materna, che cerca di conciliare la corrente pedagogica cattolica con quella liberale. Il metodo Agazzi punta agli aspetti più naturali della vita del bambino. Viene data grande importanza alla funzione del gioco come libera e spontanea espressione dell'infanzia

Maria MONTESSORI Agli inizi del '900 Maria MONTESSORI apre a Roma la Casa dei Bambini, dando il via ad un nuovo metodo fondato sull'autoeducazione; compito degli educatori è quello di creare attorno al bambino un ambiente il più libero e stimolante possibile.

Nel 1914 vennero promulgati dal Ministro CREDARO Istruzioni, programmi e orari per gli asili infantili e giardini d'infanzia, un documento che rimarrà operante fino al 1958.

Nel febbraio del 1948 l'ISPETTORATO SCOLASTICO DELLA I^ CIRCOSCRIZIONE di VENEZIA invita gli asili infantili "a voler far prendere in esame dai dipendenti insegnanti i seguenti temi: il metodo froebeliano, il metodo montessoriano e il metodo agazziano. Il metodo naturale nelle classi elementari."

La circolare continua così:
"Tali temi verranno discussi nell'adunanza che ogni direttore Didattico indirà, presso la sede del Circolo per tutti gli insegnanti delle Scuole materne ed Elementari private comprese nel Circolo stesso. La relazione scritta sarà, possibilmente, illustrata da una lezione pratica fatta col materiale presentato dallo stesso relatore. Le conclusioni alle quali perverranno tutti gli intervenuti all'adunanza, saranno raccolte in un'unica relazione".

Ma, nel marzo del 1949, lo stesso ISPETTORATO SCOLASTICO, emana una circolare nella quale dichiara che , dopo aver effettuato alcune visite nelle scuole materne, si rileva che soltanto alcune hanno fatto tesoro delle direttive e delle adunanze fatte l'anno precedente, mentre la maggioranza delle scuole materne "continuano a fare come per il passato non tenendo conto di quanto è stato detto……nella scuola materna si segue il metodo "misto" che non è un metodo, si tengono divisi gli alunni paganti dai non paganti; si insegna a leggere e a scrivere per accontentare l'ambizione dei genitori; si sostituiscono le insegnanti con altre non sempre diplomate e senza avvertire questo ufficio. Nella scuola elementare si affollano aule di per se stesse inadatte a contenere un modesto numero di alunni".

Nel 1958 sono varati i primi ORIENTAMENTI e nel 1968 il Parlamento stabilisce le norme per la Scuola Materna Statale

Nel 1969, la commissione composta per la prima volta da pedagogisti, psicologi ed ispettori ministeriali di varie ideologie ha dato vita agli "ORIENTAMENTI DELL'ATTIVITA' EDUCATIVA", nei quali il tema dominante è quello della personalità del bambino.

Si arriverà al 1991 per la realizzazione dei NUOVI ORIENTAMENTI .

Con la legge n°53 del 28 marzo 2003 sono state definite nuove norme generali sull'istruzione e nuove INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI, compresa la scuola dell'infanzia.

 

 

 

 

 
 
   

l'archivio della Cesare Battisti racconta - 2004