I manuali militari, negli anni '80 del secolo XIX consigliavano
di difendere le frontiere aperte, anzichè con opere di sbarramento
lungo il confine, con l'organizzazione di un intera regione fortificata
composta di una o più piazze situate lungo le strade provenienti
dai confini. Costretto a fermarsi davanti alle fortificazioni, l'invasore
avrebbe dovuto intraprendere un assedio regolare; e i difensori che fossero
stati costretti a ripiegare, si sarebbero attestati in una seconda linea
sostenuta dall'afflusso di uomini e materiali provenienti dalle retrovie,
attendendo il momento proprizio per l'offensiva.

mappa del campo trincerato e del sistema difensivo di
Venezia
Una delle realizzazioni principali del sistema difensivo
nord-orientale di quel periodo, è il campo trincerato di Mestre,
il più importante in Italia assieme a quello di Roma, avente come
scopo quello di sottrarre al fuoco di un bombardamento l'arsenale militare
e il porto di Venezia.
Consiste di tre forti collocati attorno al preesistente Forte di Marghera,costruito
nel 1805 dagli austriaci, passato in mano ai francesi nel 1806 e terminato
nel 1813; sono disposti lungo le tre principali direttrici stradali che
portano a Mestre e di lì a Venezia :
- Forte TRON (sulla via per Padova) 1887-1890
- Forte CARPENEDO (sulla via per Treviso) 1887-1890
- Forte GAZZERA (sulla via per Bassano ed il Trentino) iniziato nel
1883
Furono costruiti a forma poligonale e circondati da un fossato;
l'intervallo tra i forti varia dai 3500 ai 4500 metri.

FORTE MARGHERA: particolare di planimetria tratta da F.Carrano,
Della difesa di Venezia negli anni 1848/49, Genova 1850
(Biblioteca Nazionale Marciana)
Era opinione diffusa nei comandi militari che fortificare
la città lagunare fosse tra i compiti più urgenti da intraprendere
nell'ambito di un sistema difensivo nazionale; del resto non era facile
dimenticare l'assedio del 1848-49, al quale la città aveva resistito
per molti mesi finchè non fu piegata dalla fame e dal colera.
Inoltre lo richiedeva anche la conformazione stessa della città
e del porto.
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Forte Tron: ingresso
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Forte Tron: corpo di guardia
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Forte Tron: caponiera per la difesa del fossato
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Forte Tron - il fossato
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Agli inizi del '900 le tensioni internazionali sfociarono
in una corsa all'armamento in tutta Europa e, in seguito, in un conflitto
mondiale; l'Italia, sulla base di strategie militari precise e ponderate,
decise di riprendere e completare i progetti di fortificazione della frontiera
nord-orientale e di adeguare il sistema difensivo ai progressi tecnologici
dell'artiglieria.
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Entrata del forte Carpenedo
Si intravede il fossato che circonda i bastioni |
Forte Carpenedo. Particolare del frontale d'accesso |
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Per il completamento del campo trincerato di Mestre furono
necessari almeno cinque anni: l'ordine era di finire tutto entro il 1913.
La definitiva struttura consisteva di:
- una linea esterna di cinque robusti forti: a nord disposti lungo il
Dese, dalla confluenza dello Zero (forte PEPE)alla ferrovia di Treviso
(forti COSENZ e MEZZACAPO); verso ovest e sud, a Spinea (forte SIRTORI)
e Ponte Damo (forte POERIO)
- una seconda linea di opere costituita da forte TESSERA, in costruzione,
e dai forti CARPENEDO, BRENDOLE (1882-1887) e TRON
- il forte MARGHERA, in terza linea, come difensore del ponte ferroviario
che porta a Venezia, della stazione ferroviaria di Mestre e di quella
marittima di S.Giuliano.
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La torre Colombara nei pressi di Forte Tron
Risale alla prima metà del XIX sec.Era una torre privata che
dava accesso alla tenuta retrostante.
Pur non facendo parte del campo trincerato, controllava l'antica via
Bottenigo e il canale Brentella-Lusore.
La villa retrostante, chiamata villa Tron, risale probabilmente al
XV sec. ed ha subito ampliamenti successivi. |
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I Forti del campo trincerato di Mestre, imponenti sistemi difensivi,
non furono mai sulla linea del fuoco, ma divennero un presidio.
Erano nati con scopo deterrente, puntavano a mantenere la pace spaventando
i potenziali nemici con armi ed eserciti sempre più potenti. La
conseguenza che produssero fu una frenetica corsa agli armamenti che distrusse
la pace.
Via via che le guerre e le armi si rivolsero altrove, furono abbandonati
e divennero aree rinselvatichite, buone per la flora e la fauna di passaggio.
Scomparsi dalle carte militari e dalla memoria collettiva, solo a partire
dagli anni '80 sono sede di associazioni e di attività mirate alla
loro salvaguardia e valorizzazione.
per informazioni:
Forte Carpenedo 041-5352041 - ceacarpenedo.ambiente@comune.venezia.it
Forte Tron 041-932003 - www.limosa.it
- limosa@limosa.it
Fonti di approfondimento:
'I forti di Mestre. Storia di un campo trincerato', a cura di C. Zanlorenzi;
'Storie di forti, di fanti e di pochi........cannoni' di A. Voltolina
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